domenica 13 marzo 2011

UCCELLI DI INFINITO

Non calpestate l'erba
che ancora cresce sopra i nostri morti,
perchè i morti hanno il sonno leggero,
più dei vivi, che sono ancora vivi,
che dormono un sonno più profondo,
più amaro della notte di Acheronte.

Come il leone, l'albero, l'insetto,
sono tornati essenza
da respirare in pace.
Perchè dunque incendiate l'aria
e avvelenate l'acqua benedetta
nei nostri battisteri?
Perchè gozzovigliate con il sangue
di un cristo operaio
appeso sulla croce?
Gli strappate di dosso anche il sudario
per divertire il demone dell'oro.
Ma i morti sono uccelli di infinito
sul ramo della vita